Pensiero-Patty

Coricarsi di sera, svegliarsi al mattino e porsi sempre la stessa domanda: “Qual è lo scopo della vita?...”. E la risposta è: andare avanti, vegetare, muoversi nel grigio, lottare per la sopravvivenza, avvertire dentro insoddisfazione, soffocare desideri e accontentarsi di ripiegare, quando riusciamo a comprimere lo spleen, nei sogni e nelle illusioni. Ma questi sfuggono, si disintegrano, non attecchiscono nell’animo se la sofferenza è troppo grande. Nel mondo opaco nel quale siamo immersi, il sole non splende più, il sorriso si trasforma in pianto, un pianto asciutto, senza lacrime, che scava nel profondo, i colori della speranza e dell’ottimismo si cancellano, al loro posto compare il nero. Nemmeno la nostalgia dei giorni in auge torna a intenerirci. Viviamo come morti, in uno stato peggiore di quello dei defunti: questi, almeno, hanno raggiunto la pace eterna, noi, pur nell’indifferenza, conserviamo la coscienza della nostra esistenza grama.

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